Non sorprende che Pokémon Mystery Dungeon: Explorers of the Sky riprenda esattamente la trama dei suoi cloni, dandovi la possibilità di incarnare un particolare Pokémon, secondo le risposte che avete dato nel questionario introduttivo. Una volta nei panni di un Tortipouss, Tortipouss o altri Pokemon dalla fama indiscussa, dovrai quindi scegliere il tuo futuro compagno di squadra permanente da un elenco di tante creature. Questo duo formatosi, seguirà quindi la storia di un giovane allenatore reincarnato in un Pokémon, che cercherà di scoprire cosa gli è successo da un lato e scoprire i segreti del tempo dall'altro. Per farlo, il duo dovrà trovare un modo per far parte delle squadre di esplorazione di Rondoudou e cercherà anche di stringere più amici possibili per portare a termine le varie missioni proposte. Il giocatore abituato alla serie Mystery Dungeon non troverà quindi nulla di nuovo a livello di sceneggiatura e il nuovo arrivato scoprirà un sistema di gioco piuttosto arrugginito. Spiegazioni.
Pokémon: Prendi un mal di testa
Cercando di diversificarsi per qualche anno, la saga Pokémon ha attraversato vari tipi di esperimenti, senza mai discostarsi davvero dalle basi dei più classici giochi di ruolo. Con la serie Pokémon Mystery Dungeon, Chunsoft ha scelto di seguire la strada del Dungeon-RPG, una delle tipologie più aride del genere. In linea di principio, un Dungeon-RPG è composto da una città radice, il punto di partenza per tutte le missioni, e spesso da dungeon generati casualmente. Pertanto, l'esplorazione è limitata a questi dungeon, in cui il giocatore deve combattere per diversi piani prima di trovare un oggetto chiave o affrontare un boss. Basti pensare che in un quadro così restrittivo e soffocante, il gameplay e gli obiettivi devono necessariamente suscitare un profondo interesse per non scoraggiare l'esploratore. Piuttosto intelligente, Chunsoft ha basato ancora una volta la sfida sull'ottenere un numero sbalorditivo di Pokémon, ovvero 490. keep alive. La colpa di un funzionamento fin troppo arcaico. Infatti, una volta scelta una delle missioni suddivise tra due tipi specifici (la ricerca e la caccia ai Pokémon malvagi), la tua squadra si mette in viaggio. Composto da un massimo di quattro membri, quest'ultimo dovrà evolversi in livelli generati casualmente fino a raggiungere il suo obiettivo. Quindi, dopo un trionfante ritorno al quartier generale di Jigglypuff, la tua squadra si riposa e viene svegliata con veemenza al mattino. Uno schema che non cambierà mai, solo intervallato da rari nuovi eventi speciali, che raccontano la vita privata di alcuni membri del clan Rondoudou.
Se la prospettiva di sbloccare i segreti di diversi dungeon e portare alla luce oggetti rari è sufficiente per un attimo, il sistema di combattimento smorza rapidamente ogni entusiasmo.
Di fronte a una consueta ridondanza del genere (e che quindi dovrebbe essere logicamente presa in considerazione da Chunsoft), Pokémon Mystery Dungeon: Explorers of the Sky non esce mai da un laborioso principio di gioco. Se la prospettiva di svelare i segreti di diversi dungeon e portare alla luce oggetti rari è sufficiente per un attimo, il sistema di combattimento smorza rapidamente ogni entusiasmo. Limitati ad azioni senza ritmo e che richiedono di scorrere un menu degno di quello delle prime Dragon Quests, i combattimenti si rivelano ridondanti ed estremamente poveri, nonostante questi scontri si svolgano con lo stesso movimento della progressione, senza il minimo cambiamento. Allo stesso tempo, l'interfaccia è molto mal concepita, il percorso nelle cornici più che sobrie dei menu è di una pesantezza che raramente si vede. Di fronte a questi difetti di progettazione, Pokémon Mystery Dungeon: Explorers of Sky diventa una specie di gioco di diapositive, tagliando così tanto l'azione che l'impressione di andare semplicemente avanti diventa quasi obsoleta. La naturale ripetitività del Dungeon-RPG torna poi all'assalto per squilibrio e trasforma Pokémon Mystery Dungeon: Explorers of the Sky in un semplice update senza ispirazione che gira a vuoto. Di certo, la grafica carina e l'atmosfera umoristica del gioco permettono di immergersi in essa con un certo piacere. Ma in assenza di un solido background, il titolo di Chunsoft perde la sua sorta di divertente ingenuità. Non resta che uno scheletro, forse denso ma friabile.