UNA STORIA NON UGUALE IL MIO CAPITANO
Il topo è chiaro e riassume perfettamente le basi principali del gameplay di questo One Piece Pirate Warriors 4, che segue la terza parte del nome. In questo episodio ci sono sei archi nel menu, che riprendono ovviamente le linee principali dell'anime, ovvero la frenetica ricerca di Monkey D. Rufy verso Grand Line e il tesoro di Gold Roger, il più grande dei pirati. Il problema è che a livello di trama, ci rendiamo conto che siamo serviti in modo piuttosto irregolare. One Piece conta più di 800 episodi (926 precisamente al momento di questa prova), 95 volumi dal lancio della pubblicazione dell'opera di Eiichiro Oda ed inevitabilmente è complesso compattare il tutto su una grande quindicina di ore, il tempo approssimativo per superare il sei archi proposti: Alabasta, Enies Lobby, Marineford, Whole Cake Island, Dressrosa e infine Wano Arc, la cui conclusione dovrebbe essere originale per avere una fine poiché è attualmente in onda, con i grandi cattivi principali, l'avida e isterica Big Mom e lo spietato e sopraffatto Kaido. Tra la netta assenza di certi passaggi o addirittura di certi interi Archi e certe scelte di cutscene (a discapito di altri, l'avrete capito), gli avvezzi alle tribolazioni di Rufy potranno sentirsi un po' frustrati, quando il i semplici curiosi avranno un po' di difficoltà a capire tutti i rami e la ricchezza dell'opera originale. Detto questo, la maggior parte delle linee principali sono presenti e questa è la cosa principale.
La sfida c'è, sta a te raccoglierla, sapendo che lo squilibrio tra gli stili di combattimento si fa sentire subito quando il livello di difficoltà sale.
Torna al gioco e al suo gameplay. Pirate Warriors è disponibile in tre modalità di gioco iniziali: Storia, Gratis e Tesoro. Per poter sfruttare al meglio le ultime due (Gratuito che ti permette di rigiocare a tuo piacimento e nell'ordine che preferisci le missioni della modalità Storia e Tesoro proponendoti sfide speciali con i personaggi sbloccati andando ad esplorare i quattro mari di Grand Line, North Blue, East Blue, West Blue e South Blue), conviene affrontare la copiosa modalità Storia, che vi permetterà di ampliare il vostro roster, ovviamente incompleto all'inizio. È quest'ultimo che stabilisce il tono ma anche i punti deboli di questa quarta parte. Per i regular non cambia nulla o quasi: la progressione è fatta dal combattimento e dalla distribuzione di enormi mandal e combo ben sentite a una schiera quasi infinita di nemici, con obiettivi da raggiungere e boss da dormire. La sensazione di potenza rilasciata è ancora altrettanto piacevole (questa è anche la base del musô), a maggior ragione con l'inclusione di quattro stili di combattimento specifici: tecnico, veloce, potente e aereo.
A 43 ANNI LA FESTA È PIÙ PAZZA, BENE NON DEL TUTTO...
Se la facilità sarà quella di appoggiarsi alla terza (non vi nascondiamo che molto spesso abbiamo riposto il nostro destino nelle mani di Rufy eh), per brillare nelle altre tre discipline ed in particolare nel comparto tecnico servirà un certa sfida, perché il modo di attaccare ed eseguire le combo sarà meno fastidioso rispetto agli altri stili. È il caso di Usopp e della sua fionda che dovrà essere portata a un certo livello per fare danni devastanti come quelli causati da un'altra classe di personaggi. La sfida c'è, sta a te raccogliere, sapendo che lo squilibrio tra gli stili si fa sentire subito quando il livello di difficoltà sale. Insomma, se il roster è carico di 43 combattenti (distribuiti in base alla loro classe di appartenenza, ovvero Marines, Cappello di Paglia...), sei in più rispetto all'episodio 3 (in attesa dell'arrivo dei futuri DLC), ci troviamo molto (anche) favorendo rapidamente gli stessi giocatori, per motivi di efficienza e questo, anche se l'albero delle abilità generali e individuali di ogni protagonista gli consente di progredire. Anche qui potremmo ancora vedere che un certo tipo di personaggio si è sviluppato più velocemente di altri... In ogni caso, noteremo la volontà di Omega Force di variare i piaceri, cosa che farà piacere ai fan che potranno vivere la loro avventura ( soprattutto nella modalità Libera), a pieno titolo con il loro pirata preferito.
Da parte loro, le combo sono divertenti e non possiamo che accogliere con favore l'inclusione di combo aeree, che portano un vero vantaggio sul campo di battaglia e ancora più sensazione di potenza. Anche la distruzione delle decorazioni ha molto a che fare con questo e la combinazione dei due conferisce ai giochi una vera sensazione di guerra aperta, con ovviamente conseguenze terribili per i tuoi nemici in caso di contatto violento con un muro o un altro elemento della decorazione. E per renderlo ancora più divertente, non possiamo che goderci le voci giapponesi dei personaggi, le loro espressioni facciali facilmente riconoscibili e le animazioni che accompagnano alcune delle loro mosse speciali (ah Rufy's Gear 4 o la gamba del diavolo di Sanji), altrettanto fedeli ed evidenziate da una messa in scena molto bella, che rafforza la loro prepotenza e i notevoli danni che provocano sul campo di battaglia.
LEGGIBILITA' COMPLICATA, TECNICAMENTE DA RACCOGLIERE MA...
Ma ora, le poche buone idee portate da Omega Force si scontrano purtroppo con una realizzazione tecnica e grafica che data tanto quanto alla fine pecca. One Piece Pirate Warriors 4 sembra provenire da un'altra epoca e se lo spirito dell'anime è rispettato, se il lato stravagante e pazzo del suo universo è lì e riconoscibile, se, infine, i filmati sono di qualità, non lo sono tutti. Alcuni scatti sono addirittura piuttosto brutti, per non parlare dei decori spogliati al massimo (il Musô Touch) e quindi abbastanza vuoti a parte i nemici. Potremmo cavillare specificando che, a parte la loro distruzione, i set non hanno altre interazioni con il giocatore... quando sono distruttibili. Puoi schiaffeggiare tutto e tutti sul campo di battaglia, ma è difficile saltare su un elemento decorativo, perché spinto indietro da un muro invisibile. Sì. Le trame sono fluide, la distruzione degli elementi è imprecisa, con poligoni per i detriti. Capiamo che non è necessariamente il nerbo della guerra, soprattutto se l'anime è visivamente rispettato, ma è comunque disordinato.
Il pasticcio è dannatamente profondo quando la telecamera viene coinvolta, con rotazioni terribili, rendendo l'azione a volte ingiocabile.
E il pasticcio è dannatamente profondo quando la telecamera viene coinvolta, con rotazioni terribili, rendendo l'azione illeggibile e talvolta ingiocabile (dove siamo amici?) per il giocatore. La leggibilità è minata anche da una minimappa non sempre di facile comprensione (anche se fortunatamente ingrandibile), un pasticcio di informazioni che può soffocare il giocatore poco avvezzo a tanti obiettivi da raggiungere, per non parlare che stiamo facendo una lunga strada avanti e indietro nella competizione per quanto riguarda le famose sfide in questione. Infine, e questa è la cosa più sfortunata, la gestione dei personaggi aerei, una volta in aria, è ancora problematica, soprattutto quando si vuole avvicinarsi al suolo per colpire i nemici un po' più in basso. Per quanto riguarda la serratura dei nemici, chiaramente non aiuta nelle sequenze, almeno la scarsa leggibilità di cui stiamo parlando.
Ci sono scorie e scorie anche in questo One Piece Pirate Warriors 4. La vera domanda è se tutte queste debolezze siano abbastanza scoraggianti da far desistere i fan irriducibili. Non sono sicuro. E non è certo che in questo periodo di reclusione, alcuni non vedano in questa quarta puntata la possibilità di alimentare in modo capitale la loro insofferenza, per di più con la conclusione originaria dell'arco attuale, l'arco di Wano. La vita del gioco è sostanziosa, soprattutto con personaggi da sbloccare a determinate condizioni (il grado S da ottenere in determinate missioni vi farà sudare un po'). La sfida proposta è ultra ripetitiva, ok, con quasi nessuna reale differenza tra le prime tre modalità iniziali, ovviamente, ma non ti impedisce di tornarci ogni volta che vuoi, soprattutto con un multiplayer disponibile in diverse modalità, alcuni ti permettono anche di giocare online da 4 fino a 12 giocatori! Insomma, una componente classica, più ricca e un po' (ma davvero un po') più varia del suo predecessore... ma non migliore tecnicamente e questo, dopo cinque anni di battute.