Cominciamo con una piccola retrospettiva. Nel titolo originale eri il capo di un'organizzazione criminale, gestita come una vera azienda. Il tuo ruolo: diventare il leader dei "sindacati criminali" guidando i suoi cyborg alla vittoria. Ciò ha quindi comportato il miglioramento dei robot umanoidi per eseguire tutta una serie di compiti tattici come lo spionaggio industriale, l'assassinio o persino il sabotaggio. Bene, dimentica tutto ciò poiché il suo remake, come la svolta della serie Fallout, mette l'azione in primo piano. Così, ti svegli nei panni dell'agente Miles Kilo, un giovane dotato di un chip Dart, un dispositivo indossato dai mercenari nel 2069, che aumenta di dieci volte le capacità fisiche di chi lo indossa e gli conferisce diverse abilità di hacking. Mentre le prime missioni assegnate da Eurocorp, la compagnia che ti impiega, ti chiedono di investire il campo delle compagnie nemiche, man mano che avanzi rivelerai elementi che mettono in discussione il motivo stesso della tua esistenza. Tanto da chiarire, lo scenario di Syndicate non è la punta di diamante del titolo. Gli interventi sono prevedibili, i doppiaggi sono tutt'altro che sincroni e non necessariamente rilevanti. Inoltre, il motion capture realizzato sull'attrice Rosario Dawson o sull'attore Brian Fox è abbastanza approssimativo e non rende necessariamente la trama più attraente. Per non parlare delle piastre olografiche recuperate nei livelli, che dovrebbero fornire dettagli sull'universo di Syndicate e, in definitiva, aneddotici.
Il chilo in più
Al contrario, gli ambienti modellati si prestano prontamente all'universo futuristico e cyberpunk del titolo. Il design dei livelli non raggiunge altezze, come diverse trame che cola e un ritaglio pronunciato. Ma che sia a New York, Los Angeles o su una piattaforma nel mezzo dell'Atlantico, gli accattivanti effetti di luce abbondano. Sorprendentemente quindi, il rendering finale è apprezzabile con i suoi grandi edifici futuristici sullo sfondo, le sue insegne al neon che bucano la foschia dell'inquinamento, o anche queste decorazioni interne pulite come un fischietto e costituite essenzialmente da grandi vetrate. Ci rammarichiamo nonostante tutto la mancanza di originalità e il lato troppo angusto di certi luoghi che rendono gli spostamenti un po' complicati o addirittura disordinati, soprattutto quando l'azione è onnipresente. E chi dice FPS, dice gameplay dei più nervosi. Il giocatore ha quindi a sua disposizione una selezione di armi distruttive che recupera dai suoi nemici annientati. A questo si aggiunge la possibilità di precipitarsi nei suoi nemici e ottenere, sfruttando la pressione della levetta direzionale destra, una presa letale su nemici generici. Una funzione semplice da posizionare, terribilmente efficace e piuttosto ben allestita, anche se abusarne sottrae un briciolo di interesse a un simile attacco. Perfetto quindi tra due ricariche quando un avversario decide di avvicinarsi. In generale, i giocatori PC potranno sfoggiare più facilmente le fasi di ripresa, anche se il gameplay con il controller si rivela altrettanto intuitivo. E per facilitare questi passaggi, il gioco introduce il sistema Dart. Come dicevamo, quest'ultimo fa diversi regali a Miles Kilo a cominciare dall'interfaccia Dart.
Gnon Dardo
Attivata, questa modalità (attivabile per un breve periodo di tempo) permette di rallentare il tempo e soprattutto di rilevare i nemici nascosti e prevederne i movimenti. Questo sistema ha anche alcuni vantaggi tattici, soprattutto durante gli scontri contro avversari che hanno anche poteri speciali. Quest'ultima è piuttosto semplice da mettere in pratica e l'averla sapientemente associata ad una barra di ricarica permette di prevenirne gli abusi. Inoltre, le abilità del nostro eroe non si fermano qui poiché è anche in grado, una volta sbloccate le funzioni, di hackerare vari elementi dell'ambiente (torrette, computer, interruttori, piattaforme) per spostarsi verso zone inaccessibili, il più delle volte risolvendo alcuni enigmi semplici. Purtroppo questi non sono molto rappresentativi del gameplay generale e ci sarebbe piaciuto che l'hacking fosse evidenziato di più, principalmente al di fuori degli scontri. Il Dart, infatti, facilita principalmente il combattimento dandoci la possibilità di hackerare gli scudi nemici ma anche gli avversari con biochip. Vuoi costringere i tuoi avversari a suicidarsi, ad attaccare i loro amici o anche a infliggere loro danni aggiuntivi, il Dart può farlo. A questo si aggiunge un sistema di miglioramento basato sul recupero di punti, sufficienti per migliorare le capacità del suo avatar. Ma se le capacità di Dart appaiono piuttosto originali, il poco action esistente e applicabile ai nemici, solo tre, non bastano a diversificare le fasi di gioco, da cui una leggera sensazione di ripetitività. In breve, insieme a una durata di vita debole di circa dieci ore in modalità ad alta difficoltà, Syndicate riesce finalmente a farcela grazie alle sue poche belle idee e a una modalità cooperativa che può essere eseguita online.