Diciamoci la verità, se il film Tron non è stato proprio un capolavoro dal punto di vista prettamente cinematografico, almeno ha avuto il merito di posare un universo che avrebbe potuto dar vita a dei bei giochi. Quindi, che si tratti dell'antenato GL Tron o dei test più recenti che sono Tron 2.0 e Tron 2.0: Killer App, gli adattamenti videoludici dell'universo Disney erano abbastanza corretti, per alcuni addirittura riusciti. Qualcosa che è già di per sé un piccolo miracolo. Ecco perché, quando l'azienda di Topolino ha annunciato l'uscita di TRON: Evolution (il gioco) contemporaneamente a Tron: Legacy (il film), è nata una sensazione mista nelle nostre menti. Da un lato, la paura di vedere l'ennesimo adattamento cinematografico in-game fallito, dall'altro, la speranza che questo titolo firmato Propaganda Games abbia lo stesso successo dei suoi predecessori. E potresti anche andare dritto: se Tron Evolution è ben lungi dall'essere cattivo come molti giochi dei film recenti (Scontro tra Titani, Iron Man 2), è comunque piuttosto traballante.
L'uomo di Tron
Nella sua modalità "Storia", Tron Evolution potrebbe essere considerato un mix tra Prince of Persia e Spider-Man. Nei panni di Kevin Flynn (l'eroe del primo film), verrai catapultato nell'universo neon di Tron per vivere quello che sembra un epilogo del film Tron: The Legacy. Il gioco quindi racconta gli eventi che hanno portato Kevin Flynn ad essere "imprigionato" all'interno del suo programma, e descrive come "la griglia" si sia evoluta nel corso degli anni. Dal lato del casting, apprezzeremo la presenza della sublime Olivia Wilde, che ha accettato di (ri)prestare la sua voce al personaggio di Quorra. Anche le sue curve... Inoltre, trattandosi di poligoni, possiamo dirvi che da un punto di vista prettamente tecnico, Tron Evolution non è eccezionale. Ma a difesa del titolo, sappiate che è l'universo stesso dei film che impone questo minimalismo onnipresente. Personaggi, set e persino texture, tutto è abbastanza ripetitivo, come accade anche nel film... Quindi è difficile dare la colpa agli sviluppatori del gioco, anche se avrebbero potuto mostrare un po' più di fantasia, perché non dare al gioco un "cell- ombreggiato", come nella clip Derezzed dei Daft Punk. Insomma, nel complesso, difficile biasimarli per qualcosa senza aggredire indirettamente la scenografia del film. Per quanto riguarda invece il gameplay, le cose saranno molto diverse...
Se Tron Evolution offre diverse sfide durante la sua avventura, queste sono sabotate da diversi difetti che ci costringono a concludere che il gioco non è davvero piacevole da giocare.
In termini concreti, la tua avventura si alternerà tra quattro fasi di gioco distinte. In primis le fasi platform, durante le quali il nostro eroe giocherà a Prince of Persia saltando sulle pareti, moltiplicando le capriole o anche arrampicandosi su pareti alte 50 metri, saltando da cenge a cenge. Questi passaggi, seppur piuttosto esilaranti grazie alla loro velocità, si trovano purtroppo appesantiti da un elemento di peso: la telecamera. Non sempre ben piazzato e quindi spesso goffo, quest'ultimo sarà il tuo principale nemico. Non sarà infatti raro tentare più volte di provare a concatenare più salti, proprio per colpa di questa dannata fotocamera che non vuole mettersi al posto giusto. Un difetto abbastanza irritante, sarete d'accordo. Tron: Evolution offre anche sequenze di combattimento il cui grande vantaggio sarà quello di essere abbastanza scalabili durante l'avventura. In effetti, come spesso accade oggi, le tue abilità saranno fortemente limitate all'inizio dell'avventura, prima di diventare più estese man mano che sblocchi nuove abilità. La cosa non è nuova, ma l'evoluzione del personaggio ha almeno il merito di rendere un po' meno ridondanti queste sequenze di combattimento, che si annunciavano a dir poco scoraggianti. Avremo poi diritto a qualche passaggio in "Lightcycle" (le famose motociclette del film) abbastanza ritmato ma non sempre molto maneggevole. Peccato per l'estetica complessiva del titolo (nelle colorazioni blu e grigie) che non aiuta il giocatore a distinguere bene la strada. Peggio ancora, il concetto di "giochi di moto" presente nei film non è proprio sfruttato (almeno nella parte solista). Rimangono poi i passaggi in Light Tank, completamente catastrofici, e che ci permettono di prendere il controllo di carri armati d'assalto del tutto imprevedibili e che chiaramente fanno il loro lavoro nel gioco.Se Tron Evolution propone diverse sfide durante la sua avventura, queste ultime vengono sabotate da vari difetti che ci costringono a concludere che il gioco non è davvero piacevole da giocare.
Piaceri multipli
Se Tron Evolution è deludente per la sua parte solista, si rivela sorprendentemente più riuscito e più esaustivo nella sua modalità online. Grazie a una mezza dozzina di mappe presenti sulla "scacchiera", il giocatore potrà confrontarsi con altri partecipanti in sfide che a volte mancano di sottigliezze. Per quanto riguarda le modalità, sono classiche (Deathmatch, Team Deathmatch, King of the Hill, Capture the Flag) ma almeno hanno il merito di essere efficaci; soprattutto perché le abilità speciali che puoi sbloccare nella modalità single player saranno disponibili in multiplayer, che è un buon motivo per andare fino alla fine del gioco. Nota inoltre che i passaggi in Lightcycle sono disponibili anche nella modalità multi, quindi offrendo sfide dove ci sono più di dieci persone in uno spazio chiuso, con l'unica possibilità di fare curve di 90°. Noiosi in solitaria con visibilità ridotta, le fasi in moto sono un po' più divertenti quando ti trovi accompagnato. Come cosa, l'adagio era giusto: più siamo e meglio è! Non c'è dubbio, se Tron Evolution riesce a tirarsi fuori dal gioco è soprattutto grazie alla sua modalità multiplayer.