Fin dalle prime immagini tra gli scorci, sospettavamo che questo Panzer Dragoon ci avrebbe dato un bel schiaffo quando è uscito. Ma è anche meglio di così. Orta non è solo uno splendido gioco, ma è anche lo sparatutto più frenetico e fantasioso che abbiamo visto da quando... Ikaruga. E questo è un bel complimento. Eppure, questo stile di gioco era caduto nell'oblio per un bel po' di tempo. Gli sparatutto 3D "autodiretti" sembravano non essere più adatti al giocatore moderno, ora affamato di libertà. Ma un altro studio di Sega ha poi ripreso lo stile generato dalla saga di Panzer Dragoon e ha creato un titolo di cui si sarebbe parlato: Rez. Ci sono molte somiglianze tra i due titoli, in quanto non sei esattamente libero di vagare dove vuoi, ma basta muovere un mirino per raggiungere i tuoi nemici, schivando i loro colpi in un perimetro limitato. Successivamente, tutto si è riposato, nel caso di Rez, su un suono straordinario e una grafica retrò minimalista. Ma per Panzer Dragoon ricadiamo nell'esuberanza!
>>>Un nuovo mondo
Panzer Dragoon Orta non ti mette nei panni di un drago, ma in quelli di una giovane ragazza, Orta, che non ha mai conosciuto la libertà. Rinchiusa in cima ad una torre, uscirà finalmente grazie a un grande drago che non parla ma sembra capirla, lei che non sa più chi è davvero. Intorno a lei c'è un mondo intero con un esercito, robot progettati da "Anziani", mostri e tutte le stesse persone che sembrano voler aiutare Orta. Uno scenario contorto che ricorda un po' l'universo di Ico, ma anche i temi cari a Miyazaki: acqua, terra, cielo, macchine volanti, robot... Graficamente gli artisti di Smilebit sembrano aver disegnato a fianco anche Moebius (il draghi e paesaggi ricordano Arzach, il suo famoso fumetto senza dialoghi). Un bel mix che dona a questo Panzer Dragoon un'atmosfera speciale e i cui ultimi livelli si trasformano esattamente nella psichedelia più pura! Infine tecnicamente è assolutamente irreprensibile: gli effetti di trasparenza, luce, animazioni, tutto è impeccabile.
>>>Premio alla regia
Ciò che rende tutto il fascino del Panzer Dragoon Orta è anche la sua incredibile messa in scena. Quello che potrebbe rivelarsi un vincolo (il percorso precalcolato) diventa un mezzo per energizzare l'azione, come nel caso di Resident Evil con inquadrature fisse. In Panzer Dragoon, la telecamera a volte inquadra l'azione nel suo insieme, lasciando le orde di nemici a occupare i tuoi occhi. Ma altre volte, la telecamera girerà intorno, trascinandoti lungo precipizi infiniti o corridoi stretti, costringendoti a schivare gli ostacoli sulla strada. Anche i boss sono molto impressionanti e richiederanno molta pazienza per superarli, e ricorderete a lungo queste scene da antologia in cui vi troverete di fronte a dozzine di navi, o addirittura di fronte a una gigantesca cittadella volante, che ricorda fortemente il film Laputa, di Miyazaki…
>>>Scatto scalabile
Rispetto ai primi due episodi (il terzo era un gioco di ruolo), Orta porta alcune gradite novità. Il drago ora può trasformarsi in tre modi diversi, ognuno con i propri vantaggi e svantaggi. Il piccolo è veloce e maneggevole e ha un indicatore di triplo boost che ti consente di accelerare o frenare, molto utile per schivare il fuoco nemico. D'altra parte, non può prendere di mira più avversari ma la sua furia "berzerk" ripristina energia. Il drago più grande è molto più potente ma non ha un turbo. Infine, il modello classico è il più equilibrato, e quindi quello che utilizzerai di più. La manovrabilità è l'ideale e saper frenare, schivare, cambiare forma e scatenare la sua furia sarà fondamentale per arrivare alla fine. Ogni livello è suddiviso in diverse sezioni e regolarmente vengono sbloccati bonus come missioni aggiuntive o nuovi veicoli disponibili. Ma la conclusione è che dopo 5 ore di gioco, il primo Panzer Dragoon è completamente giocabile! Quindi complimenti a Sega, che per il momento riesce a riabilitare brillantemente le loro licenze più famose, come Shinobi su PS2. Panzer Dragoon Orta è quindi il miglior gioco sparatutto del momento, non contento di essere il più bello. Un obbligo!
