Come avrete capito, lo scopo di questo test su PC non è quello di tornare sui contenuti e sulla sostanza stessa del gioco, visto che l'argomento era già stato affrontato da Maxime lo scorso novembre. Per tutto ciò che riguarda il gameplay e lo scenario, vi rimandiamo quindi alla prova della versione Xbox One. Da parte nostra, ci concentreremo sull'aspetto tecnico di questo porting che, come dire subito, segue le orme del reboot del 2013 e quindi sa lusingare sia l'ego che le schede grafiche dei videogiocatori PC. Entrambi superiori a Tomb Raider PC del 2013 e alla versione Xbox One di Rise of the Tomb Raider, la qualità visiva è molto alta. Ciò è particolarmente vero negli spazi più ristretti, che mostrano display di luce estremamente realistici e consentono di ammirare da vicino trame dettagliate. Tutto ciò è tanto più significativo in quanto ora siamo liberi dalla limitazione a 30 frame al secondo precedentemente imposta dalla potenza molto relativa della console di Microsoft. Finché hai una configurazione onesta, raggiungerai facilmente 60 fotogrammi al secondo. E con una macchina da guerra, puoi persino sperimentare la risoluzione 4K per completare il tutto.
BUONO O BUONO?
In ogni caso, sappiate che le opzioni grafiche sono numerose e abbastanza configurabili da permettere a tutti di trovare sulla propria macchina un buon compromesso tra qualità grafica e fluidità. Ci sono infatti quasi venti impostazioni diverse, alcune delle quali possono anche essere impostate su quattro livelli di qualità distinti. Dall'antialiasing (che limita le scale e gli effetti di sfarfallio) alle ombre attenuate, inclusi i riflessi o la profondità di campo, c'è molto da fare. Tra i miglioramenti visivi più emblematici di questa versione PC c'è l'occlusione ambientale, che offre scene più contrastanti grazie all'aggiunta di ombre sulle superfici vicine (tipicamente, un angolo del muro per esempio). Puoi anche contare sulla tassellatura, che aggiunge molto rilievo a determinati pavimenti e pareti, le pietre quindi assumono davvero volume. Il fogliame dinamico consente alla vegetazione di muoversi in modo credibile al passaggio di Lara o nel vento. E l'aumento del livello di dettaglio aumenta la geometria degli oggetti più distanti, che sono poi più numerosi (in particolare gli elementi della vegetazione) e più dettagliati (gli edifici). Combinando tutte queste opzioni grafiche, otteniamo una qualità dell'immagine degna delle migliori produzioni per PC, comprese quelle esclusive di questa piattaforma benedetta dagli dei. Ma Rise of the Tomb Raider ha anche una risorsa molto specifica: i capelli di Lara, guidati dall'algoritmo PureHair (che sostituisce il TressFX di Tomb Raider 2013).
Ma non teniamoci il broncio perché, in fin dei conti, oggi abbiamo a che fare con un porting di qualità, che si trova perfettamente a suo agio sui nostri computer e la cui grafica supera di gran lunga quella di Xbox One.
Su PC è possibile disattivare l'effetto (capelli gestiti in un blocco), attivarlo (capelli gestiti singolarmente) o portarlo in modalità Altissima. Quest'ultimo aumenta il numero di capelli gestiti contemporaneamente, esaltando così il volume dell'acconciatura di Lara e il suo realismo. Molto bello ma non necessariamente rivoluzionario, questo effetto ha comunque un impatto leggermente troppo significativo sulle prestazioni rispetto a quello che porta. A meno che tu non abbia un particolare feticcio dei capelli e/o una macchina da competizione, eviterai quindi il livello più alto di impostazioni. Concludiamo questa panoramica delle specificità della versione PC specificando che la coppia tastiera/mouse è perfettamente gestita dal gioco, d'altronde i due mesi di ritardo rispetto all'esclusiva temporanea su Xbox non danno diritto ad alcuna agevolazione trattamento nei contenuti scaricabili. Sebbene il DLC Baba Yaga: The Temple of the Witch venga rilasciato oggi su console Microsoft, non è incluso nella versione PC di Rise of the Tomb Raider. E sarà anche necessario tornare alla cassa per tutti i prossimi contenuti a venire. Dal canto loro, i giocatori PS4 potrebbero avere diritto a una "ultimate edition" a fine anno in compenso dei dodici mesi di attesa... Ma non mettiamoci il broncio perché, in fondo, da oggi si tratta di oggi abbiamo un porting di qualità, che è perfettamente a suo agio sui nostri computer e la cui grafica supera di gran lunga quella di Xbox One. Questa è la cosa principale!