Iron Harvest test: un gioco ucronico riservato ai mech che sanno come farlo...

L'universo 1920+ è stato creato alcuni anni fa dall'illustratore polacco Jakub Różalski ed è stato adattato in un gioco da tavolo (Scythe) nel 2016. Il passo successivo potrebbe essere solo un adattamento di un videogioco, e ora è fatto grazie a Iron Harvest. Questo gioco di strategia in tempo reale si svolge in questo universo immaginario (o più esattamente ucronico) e steampunk (o più esattamente dieselpunk), che introduce i mecha in un mondo chiaramente ispirato alla prima guerra mondiale. Inoltre, la campagna single player di Iron Harvest non esita a evocare figure come Giovanna d'Arco o Nikola Tesla, proprio per ancorare più efficacemente questo particolare universo nella mente dei giocatori. L'inventore americano-austro-serbo è anche all'origine delle macchine automatiche, che sostituiscono i carri armati in questa linea spazio-temporale. Questi sono giganteschi mech controllati da umani posti all'interno. Le forze in conflitto prendono il nome di Sassonia, Rusviet e Polonia, e corrispondono rispettivamente a Germania, Unione Sovietica e Polonia. La campagna si articola quindi in tre atti, il che permette di giocare alternativamente con ciascuna fazione e quindi di considerare gli eventi attraverso diversi punti di vista.

Iron Harvest test: un gioco ucronico riservato ai mech che sanno come farlo...



 

FERRO E OLIO SONO LE DUE LACRIME DI GUERRA


Le missioni sono relativamente classiche (difendere una posizione, stabilire un accampamento, radere al suolo una base nemica...) e, bisogna ammetterlo, alcune si trascinano un po' troppo. Niente di catastrofico in tutto questo, ma gli sviluppatori avrebbero potuto risparmiarci alcuni atterraggi nemici dell'ultimo minuto, a volte più scoraggianti che corroboranti. Fortunatamente, i filmati narrativi che si alternano tra ogni missione sono una bella carota. E soprattutto, ci divertiamo a controllare gli eroi di ogni fazione. Non solo queste unità speciali sono molto più potenti delle altre e hanno abilità specifiche, ma alcune di esse sono anche accompagnate da un animale domestico molto amichevole. La giovane Anna Kos difende la Polonia con l'aiuto del suo orso, il sassone Gunter von Duisburg si allea con due lupi, e la russa Olga Morozova combatte con una tigre.



 

Se l'universo di Iron Harvest è originale, le sue meccaniche sono estremamente classiche.


Se l'universo di Iron Harvest è originale, le sue meccaniche sono estremamente classiche. Troviamo un sistema di risorse simile a quello di Company of Heroes, con posizioni strategiche che, una volta catturate, forniscono un flusso continuo di ferro o petrolio. Per quanto riguarda le basi da costruire, si rivelano praticabili molto rapidamente, poiché basta un semplice trio quartier generale/caserma/officina per costituire potenti truppe di fanteria e mecha. Non credere che il gioco sia semplicistico. In realtà richiede una buona dose di microgestione, dal momento che le nostre unità possono raccogliere medikit, pacchetti di risorse una tantum o armi che i nemici sconfitti hanno lasciato cadere sul campo, il che consente ad esempio di trasformare un'unità da granatiere di fanteria. È inoltre necessario prendersi cura "a mano" dei cannoni e degli altri pezzi di artiglieria che la fanteria può maneggiare, recuperare ferro e olio dai relitti dei mech e garantire che le nostre unità con maggiore esperienza sopravvivano finché possibile, perché i più evoluti hanno più punti ferita e abilità rispetto agli altri.

Iron Harvest test: un gioco ucronico riservato ai mech che sanno come farlo...
Anche il posizionamento è una componente importante del gameplay, poiché le macchine automatiche sono meno corazzate nella parte posteriore, mentre la fanteria guadagna in difesa quando viene posizionata dietro elementi di copertura (sacchi di sabbia e altri muri). Le unità pedonali possono rifugiarsi anche all'interno delle abitazioni, ma attenzione, questa soluzione non è necessariamente miracolosa. Le decorazioni infatti hanno il buon gusto di essere distruttibili, e basta che un mecha passi di là perché il nostro rifugio improvvisato si trasformi in un semplice cumulo di sassi. La potenza che si prova nel dirigere queste macchine robotiche, che in più hanno una maledetta classe, è chiaramente uno dei punti di forza del gioco, ma è anche un punto debole, poiché si tende quindi a trascurare le unità di fanteria, il cui ruolo alla fine sembra secondario.



 

LA RACCOLTA È BUONA?


Non è questo l'unico difetto del gioco, che pecca anche per quanto riguarda l'intelligenza artificiale (soprattutto nelle schermaglie), il pathfinding delle unità (pedonali come robotiche) e il numero di mappe e modalità disponibili. Mancano infatti alcuni elementi promessi durante la campagna Kickstarter, a cominciare dalla modalità coop. Queste varie carenze oscurano il quadro finale che, senza di esso, sarebbe stato particolarmente brillante. Perché la voglia di fare bene da parte degli sviluppatori si sente costantemente. Pertanto, molte piccole opzioni semplificano la vita al giocatore, come la possibilità di spostare le unità all'indietro o la funzione di ritirata alla base, che aumenta la velocità di movimento e la resistenza ai danni. E al di fuori del gameplay, possiamo citare anche le opzioni per visualizzare il framerate o il ping solo quando il valore di quest'ultimo diventa troppo basso. Un'idea molto buona, che vorremmo vedere generalizzata a tutti i giochi.

Iron Harvest test: un gioco ucronico riservato ai mech che sanno come farlo...

Mancano infatti alcuni elementi promessi durante la campagna Kickstarter, a cominciare dalla modalità coop. Queste varie carenze oscurano il quadro finale che, senza di esso, sarebbe stato particolarmente brillante.



In generale, anche la fluidità è abbastanza buona e la grafica è di ottima qualità per un gioco di strategia in tempo reale. Ovviamente, se li confrontiamo con quelli di un TPS AAA, le scene cinematografiche potrebbero sembrare un po' troppo limitate o rigide. Ma per un RTS, che ha a che fare con modelli fatti per essere osservati da lontano, non c'è proprio nulla di cui lamentarsi. Il gioco si concede anche un piccolo effetto tilt-shift a volte. Il giudizio finale è quindi generalmente positivo, e speriamo sinceramente che le future patch già citate dagli sviluppatori possano migliorare ulteriormente le cose.


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