Alla ricerca di strane reliquie sparse per il mondo, Lara Croft si trova a confrontarsi con il suo passato e la misteriosa scomparsa di sua madre sull'Himalaya quando aveva solo nove anni. Questi misteriosi manufatti sono l'origine di miti simili situati in tutti e quattro gli angoli del mondo. La leggenda è vera? Ebbene, inutile aggiungere altro perché al di là di queste parole, sveleremo l'intero scenario che non è lontano dal tenere in mano un biglietto della metropolitana. Nonostante la mancanza di vere sorprese e la sua originalità, lo scenario vive bene e rimane relativamente avvincente insegnandoci molti dettagli sulla giovinezza di Lara. I filmati che accompagnano l'avventura sono piuttosto numerosi e davvero graziosi, grazie in particolare a una produzione e inquadratura molto cinematografiche, che contribuisce non poco al respiro avventuroso del gioco sin dalle prime scene. La grafica del gioco è abbastanza all'altezza di quanto ci si aspetterebbe da una grande produzione come questa e i giochi di luce sia nelle rovine che nelle aree urbane esaltano il tutto e mettono in risalto l'opera grafica con dettagli curatissimi. Inoltre, la grafica dà il posto d'onore a immagini spettacolari come enormi stanze in templi dimenticati o panorami mozzafiato del Ghana o di una valle isolata dell'Himalaya. La promessa di Crystal Dynamics di offrire animazioni esemplari al bellissimo archeologo è stata mantenuta. Lara Croft salta, afferra, oscilla e corre con una fluidità e una naturalezza piacevoli da vedere. Inoltre, alcune animazioni ricordano quelle di Raziel in Soul Reaver, come il modo di aggrapparsi ai muri e arrampicarsi su di essi con un piccolo balzo. Bisogna ammettere che Lara moltiplica le spettacolari acrobazie degne di una medaglia d'oro nella ginnastica. L'avventura si ritrova rafforzata da una musica ancora molto cinematografica che alterna brani calmi e dinamici. Se la musica di sottofondo aderisce molto bene alle rovine e si fonde completamente con il gioco, due o tre passaggi ritmici techno si rivelano discutibili per le scene d'azione (come ad esempio durante il primo incontro con gli uomini di Rutland).
Croft, Lara Croft
Durante le sue missioni, Lara può contare sul supporto logistico di Alister e Zip, generalmente limitato a poche riflessioni del tipo "Guarda Lara devi riuscire a scavalcare laggiù" ma porta comunque un piccolo tocco umoristico firmato Omar e Fred al doppiaggio. Il vero aiuto per la nostra eroina sta nella presenza di due oggetti dalla tecnologia avanzata. Il primo non è altro che il rampino magnetico, molto pratico per superare molti ostacoli da elementi metallici. Il secondo è una sorta di analizzatore di oggetti che racconta al giocatore la funzione di ogni oggetto o elemento di arredo (meccanismo, esplosivo, oggetto da spostare, ecc.). Inutile dire che la funzione di questo oggetto è chiaramente quella di evitare che il giocatore rimanga bloccato nello stesso posto per più di 10 minuti. Comodo tranne per il fatto che rende il gioco quasi troppo facile. Come le animazioni, il gameplay è stato seriamente perfezionato. Niente più oggetti in movimento quadrato per quadrato poiché ora tutti gli elementi possono essere spostati liberamente a 360°. Inoltre, il margine sui salti è stato ampiamente rivisto e i salti vengono regolati automaticamente per evitare di calcolare al millimetro più vicino pena la caduta in un abisso senza fondo. Tutto ciò si traduce in Lara relativamente facile da gestire e scene di gioco significativamente meno difficili rispetto agli episodi precedenti in cui i gesti dovevano essere eseguiti con precisione diabolica. Inoltre, i backup automatici posti ogni tre minuti risparmiano al giocatore la delusione di dover ripetere lo stesso passaggio dieci volte.
Una donna di fretta
I passaggi di esplorazione, piattaforme ed enigmi sono scanditi da scene di scontri a fuoco in maniera relativamente equilibrata ed è con piacere che si passa dall'una all'altra in maniera del tutto naturale. Nota anche che Lara può utilizzare alcuni veicoli (compresa la motocicletta e un altro veicolo meno affascinante di cui ti lascio la sorpresa) in scene tanto più piacevoli in quanto relativamente veloci. Quanto a loro, gli enigmi non sono troppo difficili ma si rivelano piuttosto originali e ci ricordano davvero quello che c'era nel primo episodio della saga. Insomma, i livelli sono ben congegnati, piacevoli da giocare ma il tutto resta fin troppo facile per proporre qualsiasi sfida. L'impostazione della difficoltà influisce solo sulla resistenza del personaggio durante il combattimento, che è troppo leggera. Inoltre, ed è qui che pizzica la scarpa, il basso numero di livelli e la loro troppa facilità fanno di Tomb Raider Legend un titolo dalla vita purtroppo troppo breve. Nonostante tutto, gli implacabili occuperanno tutti i livelli per scoprire tutti i segreti sparsi da destra a sinistra e sbloccare così i bonus del gioco, tra i quali troviamo prove a tempo, miglioramenti con le pistole e soprattutto abbigliamento (tra cui il famoso abito da sera... ). Progettato per soddisfare tutto il pubblico, Tomb Raider Legend ha perso in difficoltà ciò che ha guadagnato nel piacere di suonare. È una scelta discutibile da parte degli sviluppatori, ma è una scelta interessante per mettere il piacere di giocare al centro del gioco.