Ovviamente, il contesto storico qui è cinese e non giapponese. I fatti raccontati si svolgono durante il periodo degli Stati Combattenti, iniziato nel IV secolo a.C. dC e quindi ci fornisce un certo cambio di scenario. Accusata dell'omicidio di suo padre, la principessa Ji è costretta a fuggire dal palazzo e cerca vendetta contro il duca Tian, che l'ha incastrata e ha sposato sua sorella Shu. Questo contesto prosaico a priori si tinge molto rapidamente di fantasia, che porta Ji a mettere piede nel regno dei morti e ad incontrare fantasmi, scheletri, antichi dei, demoni e altre anime perdute. Questo aspetto soprannaturale ovviamente non ci dispiace. È tanto più facile apprezzarlo in quanto la direzione artistica si rivela francamente attraente. Si ispira brillantemente alle stampe cinesi e ci offre un colorato 2D, in cui effetti speciali luccicanti si affiancano a decorazioni e personaggi che si direbbe siano stati dipinti a mano e ritagliati dalla carta.
Il risultato si colloca a metà strada tra la grafica di Muramasa: The Demon Blade e quella di Mark of the Ninja, due benchmark altamente lodevoli. La calligrafia cinese, alcuni schermi fissi estremamente stilizzati e una o due citazioni di Confucio rafforzano ulteriormente l'atmosfera asiatica. Inoltre, gli sviluppatori non hanno esitato a farci combattere a volte nell'ombra cinese, quando l'eroina e le sue avversarie si ritrovano dietro degli schermi. Anche il sistema di combattimento ha un discreto successo. I giocatori più implacabili potrebbero in un primo momento rimpiangere la mancanza di complessità delle combo, dal momento che basta martellare la stessa chiave per ottenere i colpi base. Ma bisogna tenere conto delle anime che si conquistano nel corso degli scontri e che consentono di sbloccare colpi aggiuntivi. Soprattutto, diventa presto necessario essere tattici se non vuoi passare troppo tempo ad affrontare ogni avversario.
TORMENTI CINESI
Il gioco ci offre una parata e una schivata particolarmente importanti (tipo trattino). Il primo permette non solo di bloccare determinati colpi ma anche di dare seguito a risposte molto potenti. Il secondo offre alcuni preziosi frame di invincibilità. Il raggio dei movimenti tende inoltre a favorire tutto ciò che è "controllo aereo", dal momento che è possibile fare salti a catena, doppi salti, schivate e colpi per rimanere il più a lungo possibile in aria e ferire i nemici arroccati in alto. Quanto alle armi, bisogna accontentarsi delle doppie spade (veloci ma il cui danno resta misurato) assegnate a una chiave, e la grande spada (pesante e potente) assegnata a un'altra. Ancora una volta, questo sistema non è così semplice come si potrebbe pensare a prima vista. Alcuni nemici sono infatti dotati di super armature, insensibili ai colpi deboli. È quindi necessario prima svuotare la loro barra dell'armatura con la grande spada prima di poter sferrare alcuni colpi ben sentiti, e quindi provare a svuotare la loro barra della vita prima che la loro armatura magica riappaia. Naturalmente, il gioco non dimentica di mettere regolarmente alcuni boss sulla nostra strada. Questi nemici speciali sono imponenti, molto eleganti e la gioia di sconfiggerli è decuplicata dalla possibilità di recuperare ogni volta un "frammento dell'anima". Questa componente permette di sbloccare una mossa speciale relativa a ciascun boss, che poi si può invocare a piacimento o quasi (una quantità di cariche e un tempo di ricarica limitano comunque gli abusi).
I sei boss intermedi che affrontiamo prima del boss finale danno così accesso rispettivamente a un buco nero che attira e ferisce i nemici, a una ragnatela che li immobilizza, a un incantesimo curativo, a un lungo colpo di frecce, un devastante colpo di cannone e un potente respiro di drago. Questi diversi elementi garantiscono bei tempi e buone sensazioni con il controller in mano. Sfortunatamente, il gioco soffre ancora di alcuni piccoli difetti. I livelli sono quindi relativamente lineari, anche se alcuni enigmi e bonus nascosti arrivano molto leggermente ad arricchire l'esplorazione. Inoltre, devi subire ad ogni cambio di zona una schermata nera che nasconde un carico. Queste pause fortunatamente sono estremamente brevi (circa un secondo) ma la loro ripetitività in qualche modo taglia il ritmo dell'avventura. Infine, la sequenza finale non riserva grandi rivelazioni, ma si accontenta di mostrare qualche riga di testo un po' troppo rapidamente. E soprattutto, questa fine arriva dopo solo tre ore di gioco, o anche quattro se decidi di prenderti il tuo tempo e cercare tutti i bonus. Solo gli appassionati di punteggio potranno prolungare il piacere grazie a una modalità sfida a tempo in cui dovrete affrontare nuovamente tutti i boss. Ma questo bonus rimane molto aneddotico, tanto che gli sviluppatori non offrono alcuna classifica online ma invitano solo i giocatori a fare screenshot del loro miglior tempo e condividerlo manualmente con i loro amici...