*Test* NBA 2K Playgrounds 2: Boom Shakalaka per il figlio spirituale di NBA Jam?

*Test* NBA 2K Playgrounds 2: Boom Shakalaka per il figlio spirituale di NBA Jam?L'obiettivo di 2K Sports è ovvio e non potrebbe essere più completo: con NBA 2K il publisher ha intascato tutti gli appassionati di basket raggiungendo i cieli alti della simulazione. Solo qui, l'azienda può avere tutte le licenze che fanno dello sport il rullo compressore dei media che è oggi, i giochi non sono di facile accesso... peggio ancora, scoraggiano i giocatori più comuni nell'imporre loro una gamma eccessivamente complessa di combinazioni e, più in generale, un'esperienza difficile da penetrare. È proprio qui che entra in gioco NBA 2K Playgrounds: qui mettiamo da parte l'eccessivo realismo che spaventa i principianti a favore dell'accessibilità all-terrain, del gameplay semplice e della raffinata direzione artistica a supporto, pur supportando tutti i marchi e i contratti accumulati nel tempo. Un calcolo sapientemente orchestrato, ultraseducente e unico nel 2019.



"BOBBY, NON SO MA CHE COSA GIOCO MAI, DEVE ESSERE FUNKY"

 

*Test* NBA 2K Playgrounds 2: Boom Shakalaka per il figlio spirituale di NBA Jam?Il primo punto, innegabile, è che l'azienda americana sa operare nella seduzione visiva. NBA 2K Playgrounds 2 non è particolarmente carino, a rigor di termini: i suoi set e i suoi modelli 3D sono tutt'altro che sbalorditivi di per sé, e le animazioni a volte soffrono di una certa rigidità e salti occasionali. Il titolo non è tecnicamente ambizioso per le console del 2018 (detto questo, gira a 60FPS e fortunatamente) ma non è questo il punto: è deliziosamente originale. Morire per. Il tono dei cartoni animati adottato, che sposa colori scintillanti e aure direttamente da un fumetto, è un grande successo. I primi contatti con Playgrounds 2 sono piacevoli: la colonna sonora Hip-Hop colpisce nel segno, i menu suonano il campanello della nostalgia e ci piace riconoscere sotto sfaccettature volutamente caricaturali tutti i nostri giocatori di basket preferiti. 2K Sports è riuscita nella sua prima scommessa: quella di installarci in una poltrona mega-confortevole che annuncia solo una divertente sessione di gioco, senza tante storie.



*Test* NBA 2K Playgrounds 2: Boom Shakalaka per il figlio spirituale di NBA Jam?Come il suo predecessore, mi dirai, ma l'effetto è comunque di grande impatto. Senza raggiungere il parossismo sonoro e visivo di un NBA Street Homecourt, NBA 2K Playgrounds supera in ogni caso, e di gran lunga, l'ultima NBA JAM rilasciata nel 2010 su PS3 e Xbox 360. L'atmosfera è esplicitamente divertente, alcune canzoni sono squisite (altre molto meno, sorprendentemente) e il piacere gli punta subito la punta del naso. Per qualificare queste prime partite di successo, il gioco però pecca subito di una certa ripetitività. Visiva, appunto, visto che solo raramente i dieci tiri vengono sfruttati al loro giusto valore ed è impossibile, durante un classico match off-line, scegliere la propria tappa, finendo più e più volte al Pier de Santa Monica. Se non provi a provare tutte le modalità offerte (non molto varie però, ma su questo torneremo più avanti), puoi stancarti presto di questi aspetti grafici. Peccato, soprattutto perché anche la colonna sonora generalmente di successo gira rapidamente dalla sua parte... Una facciata accattivante, quindi, ma che dovrà fare affidamento sugli aggiornamenti per rinnovarsi con dignità.

STAI DIVENTANDO GRANDE TESTA JIMMY

 

*Test* NBA 2K Playgrounds 2: Boom Shakalaka per il figlio spirituale di NBA Jam?Molto lontano dalla profondità di un NBA 2K, Playgrounds 2 prende il presunto bias del 100% dell'immediato e potente arcade. Tutte le mosse sono accessibili dall'inizio del gioco e, a parte le mosse distintive di alcuni giocatori leggendari, il gameplay è simile per tutti i giocatori di basket. Dalla schiacciata al tiro da tre punti passando per il singolo o il doppio alley-oop, il gioco si basa nuovamente sul QTE di un ago da fermare nella misura appropriata. Segue un indice di successo che varia in base alle statistiche del giocatore prescelto: senza dimenticare tutti i classici gesti offensivi, la giocabilità di NBA 2K Playgrounds 2 si comprende già dopo poche partite, offrendo di fatto un'accessibilità infallibile. Tuttavia, alcuni gesti più complessi possono essere appresi più delicatamente, soprattutto quando devi essere d'accordo con il tuo compagno di squadra durante le partite multiplayer, ma niente di molto profondo che potrebbe scoraggiare intimamente un nuovo arrivato.



*Test* NBA 2K Playgrounds 2: Boom Shakalaka per il figlio spirituale di NBA Jam?In realtà è sia un punto di forza che un'evidente debolezza visto che la ridondanza si manifesta dopo poche ore di gioco, nessuna combo o tecnica da acquisire in seguito e il titolo offre tutto il suo potenziale velocemente, consolidando il suo carattere ultra-arcade per a scapito di un gameplay che avremmo sicuramente voluto fosse più scalabile. Viste le lunghe giornate necessarie per progredire, per migliorare i propri giocatori e, soprattutto, per sbloccarne molti altri, sarebbe stato importante offrire un modo per densificare il proprio gioco man mano che si procede. Purtroppo non è così e la stanchezza è efficace: fortunatamente, le partite spesso prendono altri turni grazie a molteplici effetti in-game che consentono di ribaltare le situazioni per un buon uso. Effetti bonus temporanei si attivano regolarmente, così come posizioni strategiche che raddoppiano, triplicano o addirittura quadruplicano i punti. In generale, non si può togliere al software la sua brillante intensità, a volte esasperante ma spesso molto soddisfacente e mettendo a terra una fruibilità dannatamente efficace.

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ROCKIT

*Test* NBA 2K Playgrounds 2: Boom Shakalaka per il figlio spirituale di NBA Jam?Diverse modalità di gioco vengono a comporre questo simpatico NBA 2K Playgrounds 2: in primis il classico match di esibizione, necessariamente un po' deludente visto che permette di giocare solo in un'unica fase ma ideale per una partita inaspettata. Né è nella sezione dei tiri da tre punti divertente ma davvero concisa che catturerà l'attenzione per più di dieci minuti. No, davvero, il cuore del gioco risiede in due clan: il primo, NBA Season, ripercorre una vera e propria stagione nella National Basketball Association. Dopo la scelta di una particolare squadra della costa occidentale o orientale, possiamo giocare tutte le fasi del campionato in più partite, playoff a supporto. In sostanza, una sorta di modalità Torneo modellata sulla realtà, alleggerendo il tutto per un risultato annacquato e di facile comprensione. Bello, anche se il concetto gira rapidamente in tondo.



*Test* NBA 2K Playgrounds 2: Boom Shakalaka per il figlio spirituale di NBA Jam?Per il Playgrounds Championship, altra modalità predominante, si tratta di classiche partite online: a seconda del nostro rapporto di vittorie e sconfitte, acquisiamo punti fama che aumenteranno il nostro livello di giocatore. Ancora una volta, l'innovazione non serve: nonostante tutto, è lì che le sensazioni sono più forti, di fronte a un giocatore molto umano che non vede l'ora di schiacciarti in campo. Per il resto, la fame si fa sentire. Non è disponibile alcuna modalità pratica e avremmo voluto più concetti, anche folli, per variare il piacere del gioco.Il problema è che il design del gioco, punto discusso poco dopo, è essenzialmente basato su meccaniche pay-to-win che impedire alle modalità di avere un reale interesse, anche solo per avere una vittoria in più conteggiata sul bancone...

 

"IL MAC DAC TI FA SALTARE"

 

*Test* NBA 2K Playgrounds 2: Boom Shakalaka per il figlio spirituale di NBA Jam?Se c'è una cosa di cui NBA 2K Playgrounds si vanta, è il suo elenco mozzafiato di circa 300 giocatori di basket, senza contare i 200 che arriveranno più avanti negli aggiornamenti. Dalle più discrete alle vere leggende passando per alcuni originali, il cast è davvero impressionante, senza contare che tutti i club ufficiali americani hanno un posto d'onore. Un omaggio allo sport del calcio, certo, ma l'accesso al quale purtroppo fa affidamento su abominevoli meccanismi pay-to-win. Come sapete, le loot box sono di gran moda e queste non risparmiano Playgrounds 2 essendo distribuite sotto forma di pacchetti di carte collezionabili. Classificate per categorie (Oro, Argento, Bronzo), danno accesso a giocatori casuali ma anche ad elementi di personalizzazione per vestire con più o meno stile tutti i suoi uomini. State tranquilli, però: sarà necessario acquisire una valuta virtuale per disfarsene, che non sarà possibile acquistare con soldi veri. No, per questo gli sviluppatori hanno riservato lì un inserto molto più prezioso, che richiede "monete d'oro" e consente, tra l'altro, di sbloccare tutti i giocatori... Il problema è che questo è quasi indispensabile per godersi appieno e saggiamente il gioco.

*Test* NBA 2K Playgrounds 2: Boom Shakalaka per il figlio spirituale di NBA Jam?Perché per sbloccare nuovi giocatori, dovrai o vincere un'intera stagione NBA (che può essere piuttosto lunga, per non parlare della probabilità che semplicemente non vinci), oppure accumulare abbastanza punti "base" per acquistare, difficoltà, mazzi di carte uno per uno. È anche possibile sbloccare un giocatore desiderato singolarmente, ma la cifra richiesta è spesso molto eccessiva: capite da questo che dopo tante ore di gioco abbiamo ancora pochissimi personaggi e che lo sblocco del roster completo sembra quasi necessario per beneficiare del aspetto arcade proposto. Il problema è che richiede non meno di dieci euro: a già trenta euro il gioco venduto nei negozi, il conto sembra salato. Ovviamente è possibile sforzarsi di risparmiare il più possibile attraverso le modalità "normali" offerte, ma contare su intere settimane per ottenere un'interessante raccolta di giocatori, soprattutto perché, lo ricordiamo, è arrivata la profondità del gioco e delle sue mode abbastanza velocemente. E' quindi presto scoraggiante e, non ve lo nascondiamo, un po' disonesto anche se cominciamo ad essere abituati a questo tipo di struttura commerciale. Fortunatamente NBA Playgrounds 2 riesce a portare vere sensazioni nonostante tutto, cosa che lo salva nettamente dal resto, ancora un po' troppo leggero.

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